GEORGE HERAIL E IL SUO POUMONDEAU

Andrea Campedelli

Tra i molti pionieri della subacquea ci furono inventori che per diverse vicende sono stati relegati in una specie di categoria inferiore, diciamo per usare un eufemismo la serie B della subacquea. Tra questi, erroneamente è spesso inserito Georges Herail, geniale ma sfortunato creatore e produttore di un erogatore con tutti i vantaggi del Cousteau-Gagnan, tuttavia con un approccio tecnico diverso.  

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Georges Herail con un Poumondeau Ventral

Herail nasce in Francia il 27 aprile 1925 nel villaggio di Serignan (Hérault), paesino dove pure seguirà tutto il percorso scolastico fino al completamento della sua formazione tecnica. Nel 1945 inizia la carriera professionale come designer industriale presso un produttore di alianti e nel 1946 viene assunto all'ufficio progettazione della "Sud-Aviation" a Blagnac. Qui Herail si occuperà di diversi progetti, acquisendo una buona conoscenza dell'ambiente aeronautico. Prerogativa questa che gli permetterà di apprezzare la qualità manifatturiera attenta e selettiva delle produzioni del settore aereonautico, ciò che gli sarà molto utile in futuro. 

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Esploso dell'erogatore pettorale a doppia membrana.

La passione per la subacquea e il deposito dei brevetti
Oltre al proprio campo di competenze professionali, Georges è pure un vero appassionato d’immersioni. E questa sua passione lo porterà presto a diventare un membro assiduo del Toulouse Sub-Aquatic Club, luogo perfetto per iniziare a studiare i principi di funzionamento degli autorespiratori subacquei. La disciplina ferrea e le sue capacità professionali gli consentono ben presto di depositare nel 1953 un primo brevetto per un "sistema subacqueo autonomo". Il quale prevedeva una, due o tre bombole in acciaio o in lega leggera con un volume da 6 a 7 litri, contenenti aria compressa a una pressione di esercizio di 165 bar. Il sistema fu concepito con i rubinetti posti nella parte inferiore dell'apparato e con l'erogatore installato nella parte superiore, protetto da una carenatura metallica. Per entrare più nello specifico, l’erogatore di Herail era caratterizzato da un singolo stadio con due membrane parallele tra loro, poste perpendicolari alla schiena del subacqueo e allo stesso livello della valvola di espirazione. Questa insolita configurazione permetteva di compensare la differenza di pressione idrostatica tra la fase d’inspirazione e la fase di espirazione. Per quanto riguarda invece la riduzione della pressione e l’equilibrio idrostatico, queste avvenivano tramite due leve (una per membrana). L'erogatore era provvisto di due tubi corrugati per la respirazione a circuito ciclico, collegati ad un boccaglio e con una valvola di espirazione a becco d'anatra. Vi era inoltre un dispositivo di sicurezza che permetteva di "gonfiare un eventuale giubbotto galleggiante di salvataggio", in grado di sollevare automaticamente il subacqueo quando la pressione delle bombole scendeva al di sotto di un valore prefissato, o con una manovra volontaria del subacqueo stesso.

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Disegno dei primi sistemi da sub autonomi di George Herail

Nel 1954 Heiral apre una propria attività e inizia la produzione dei suoi primi sistemi di respirazione subacquea. Gli apparecchi saranno denominati semplicemente "scafandro autonomo G.H. ... " accompagnati da  una numerazione specifica man mano che vi si apportano dei miglioramenti (per esempio G.H. 05 o G.H. 08), dove le lettere "G.H." stanno ovviamente per Georges Herail. Così come "C.G. 45" stava a Cousteau – Gagnan 1945.

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Erogatore Pettorale a doppia membrana

Nello stesso anno deposita un secondo brevetto, anche se in realtà si tratta solo di precisazioni al suo primo sistema, nel quale spiega che la valvola di espirazione deve trovarsi esattamente a metà delle due membrane. Nel 1954 sempre come miglioramento al suo sistema deposita un terzo brevetto, un dispositivo per mutare la distribuzione dell'aria, ovvero un bypass che consente alternativamente l'alimentazione o con l'apparecchiatura autonoma o con un tubo dalla superficie. Dopo tutte queste fatiche è giunta l’ora di consolidare quanto fatto fin qui e nel 1955 Herail registra il proprio marchio "POUMONDEAU (poumon d'eau, ossia polmone d'acqua), lo scafandro autonomo ideale per le attività subacquee".

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Marchio Poumondeau

Il conflitto con Cousteau
Fin dal 1953 la Spirotechnique aveva fatto pervenire una diffida ufficiale a Herail, accusandolo di aver realizzato  delle contraffazioni dei sistemi autonomi Cousteau-Gagnan. Anche se inizialmente si trattava solo di ottenere "amichevolmente" la cessazione della produzione da parte di Herail del suo sistema, nel 1956 a fronte dei suoi continui successi, una nuova lettera da parte della Spirotechnique lo informa della decisione di intraprendere un'azione legale contro di lui.

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Subacquei equipaggiati con attrezzature Poumondeau di differenti modelli.

Una particolarità sta che il reclamo e la procedura annunciata saranno si avviati, però non a nome della Spirotechnique ma personalmente dal Comandante Cousteau, che nel 1958 si vedrà respinta l'istanza con una motivazione di infondatezza.

I diversi modelli Poumondeau
Tutti i modelli hanno la caratteristica comune di una qualità costruttiva nello spirito delle produzioni dell'industria aeronautica. Le bombole, la carenatura e tutte le parti metalliche esterne dei sistemi hanno trattamenti anodizzati di un luccicante colore metallizzato.

Il Poumondeau Dorsal
Il sistema è composto da un monobombola o da un bibombola con  un volume di 8 o 12 litri e con una pressione di carica di 160 o 200 bar. L’assieme andava indossato  sul dorso con i rubinetti rivolti verso il basso e con L'erogatore fissato anteriormente con delle cinghie al torace del subacqueo.

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Il Poumondeau Ventral
Si tratta di piccolo bibombola progettato per una rapida vestizione e per immersioni di media profondità (massimo 25 metri), da indossare ventralmente con i rubinetti rivolti verso la parte superiore. Le bombole in lega leggera hanno un volume di 2 o 3 litri, con una pressione d’esercizio di 178 bar. Per quanto riguarda l'erogatore, si tratta di un sistema monostadio controllato da una membrana flessibile di forma tubolare. Il sistema, a differenza del classico corrugato a circuito ciclico, presenta un solo tubo a circuito pendolare con una valvola di espirazione a becco d'anatra. L’apparato inoltre si può equipaggiare con un manometro impermeabile a doppia lettura, frontale per essere visto dal compagno del subacqueo e laterale per essere visto dal subacqueo stesso.
 

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Disegno di un Poumondeau Ventral
 

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Georges Herail equipaggiato con un Poumondeau Ventral
 

Il Poumondeau Junior
Si tratta di un sistema montato posteriormente con due bombole e i rubinetti rivolti verso la parte superiore, con un tubo singolo a  circuito pendolare. Questo sarà pure il modello più venduto.

 

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Esploso di un Poumondeau Junior

 

Un tragico incidente
Nel Febbraio del 1959 Herail è invitato ad effettuare un'immersione d’ispezione presso la diga della centrale elettrica di Saint-Lizier (Ariège). Equipaggiato con una muta in neoprene e un Poumondeau Ventral, Georges entra in acqua per eseguire una prima ispezione a valle della valvola della diga. Terminato questo controllo, s’immerge per una seconda volta, ora però a monte della diga, a livello della pila centrale della valvola. Qui, nonostante fosse legato intorno alla vita e tenesse una corda di richiamo in mano, viene brutalmente risucchiato, tanto da rompere la fune che gli assistenti caparbiamente continuavano a tirare nel tentativo di recuperarlo. Fu dato subito l’allarme e per tre giorni molti subacquei di vari club della regione si alterneranno nella ricerca, ma rimarrà infruttuosa. Il corpo di Georges Herail non sarà mai ritrovato. Dopo la tragica morte, la moglie Claire ha continuato a pagare le royalties annuali per i brevetti depositati da Georges, nella speranza che i produttori di attrezzature subacquee concorrenti li rilevassero. Tale estremo tentativo di vendita si concluderà nel 1961 con la cancellazione del marchio Poumondau dalla Camera dei Mestieri e dell'Artigianato. Questo decreterà per sempre la fine dell’avventura iniziata tanto tempo prima da George Herail e della sua Poumondeau.

Le prove al GERS
Pochi mesi dopo la morte di Herail, nel luglio del 1959 il comandante del G.E.R.S., stese il rapporto di prova sul'apparato autonomo d’immersione Poumondeau Ventral. Questo rapporto, oltre a rilevare la qualità eccelsa della fabbricazione, esalta l'originalità del progetto e la grande compattezza generale del dispositivo. Molto più critico invece sulla limitata capacità delle due piccole bombole, così come sul flusso erogato oltre i venti metri. Il comandante scrive il suo rapporto di prova come segue:"Apparecchio subacqueo di bassa capacità e prestazioni appena sufficienti, con un design originale in più punti e lavorazione accurata". Concludendo però che il sistema  non è di grande interesse per la Marina data la sua capacità troppo bassa per l'uso subacqueo comune, ma consente di classificarlo tra i dispositivi salvavita per i quali sarebbe adatto per la buona progettazione.

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Il Poumondau Ventral durante i test del G.E.R.S.

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Subacquei equipaggiati con dei Poumondeau Ventral

 

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